L’ispirazione, l’ispirazione a scrivere. Cos’è l’ispirazione a scrivere se non il desiderio di non perdere le sensazioni d’attimi particolari. Questo è quello ch’io provo non essendo mestierato nell’arte del comporre. Ed è per questo che adoro questi momenti di solitudine, tra la gente che s’agita freneticamente cercando di soffocare la noia. Certo è strano vedere tanta gente che, invece che godersi la villeggiatura, s’aggira tra i luoghi e le persone con la faccia triste. Mi domando spesso se certi esseri, così impegnati nel divertirsi ad ogni costo riescano davvero a farlo o se, come io credo, si conformino a quello che gli è stato fatto credere sia il Divertirsi. Sembra impossibile essere felici se non si ha questo, se non si spende il proprio tempo in un determinato posto di grido, se non si consuma questo anziché quello. Mi domando spesso se questa gente, così impegnata nel lavoro di divertirsi riesca mai a trovare il tempo per pensare, per riflettere, per rendersi conto di quello che sta facendo. Poi mi sorge il dubbio d’essere io quello strano, che riesce ad isolarsi in mezzo al caos, che lascia permeare suoni e chiacchiere senza lasciarsi coinvolgere, tranquillo ed appagato tra le riflessioni e l’analisi delle mie cose. E’ così appagante fermarsi a fare il punto delle cose, rivedere e rigodere degli attimi vissuti. Rendersi conto del piacere delle piccole cose d’ogni giorno, correre sulla sabbia o cantare con quattro amici senza nessun altro fine se non quello di trascorrere una piacevole serata.
Possibile che non abbia ancora capito niente della vita?
Nota: dopo un periodo travagliato si sfocia nella necessità di capire, comprendere osservando ed assimilando eventi, luci e sensazioni. Prendere fiato dalla frenesia è un passo fondamentale per riscoprirsi